Città (167.964 ab. secondo una stima del 1991) della Croazia , posta sul golfo omonimo, articolazione del Quarnaro.
La città si è sviluppata lungo la costa ed è limitata a E dal fiume Eneo (o Fiumara; in serbo-croato, Recina), che la separa da Sussak (Susak), suo sobborgo orientale. Situata in favorevole posizione alla convergenza di importanti vie di comunicazione provenienti dall'Istria, dal litorale dalmata e dalle città di Trieste, Lubiana e Zagabria, con cui è collegata per ferrovia, Fiume è il maggior porto della Croazia (così come lo era stato, fino al 1991, della Iugoslavia).
Il commercio è prevalentemente di transito verso l'Ungheria; tra le merci sbarcate, al primo posto sono gli oli minerali, seguiti dai fosfati minerali e dal carbon fossile; tra le merci imbarcate predominano i cereali e il legname. Al movimento portuale danno consistente impulso le numerose industrie della città (cantieristiche, meccaniche, chimiche, petrolchimiche, alimentari e del tabacco). In serbo-croato, Rijeka.
L'antica Tarsatica fu distrutta nel 600 ca. dai Croati che, nei pressi della foce del fiume Recina, fondarono un borgo chiamato Rijeka. Nel 1223 circa vi sorse il castello dei Frangipane, con attorno la città di Fiume che, entrata in conflitto con Venezia, nel 1471 fu acquistata dall'imperatore Federico III.
Danneggiata nel sec. XVI da Venezia, durante la guerra della Lega di Cambrai e la lotta contro i pirati Uscocchi, si riebbe già un secolo più tardi. A eccezione del periodo delle dominazioni veneta (1508-12), francese (1809-14) e croata (1848-70), Fiume restò sotto l'egemonia asburgica fino al 1918. Dichiarata dall'imperatore Carlo VI porto franco nel 1717, fu annessa all'Ungheria nel 1779 dall'imperatrice Maria Teresa.
In seguito al conflitto con la politica imperialistica del governo ungherese (nell'ambito del quale rientra anche la risoluzione di Fiume), sin dalla fine del sec. XIX venne maturando tra gli abitanti di Fiume una coscienza nazionale italiana e al termine della prima guerra mondiale la città fu al centro della cosiddetta questione di Fiume. Il 27 gennaio 1924, in base ai Patti di Roma, la città insieme al porto passò all'Italia e la Iugoslavia ottenne in cambio il sobborgo di Susak, poi divenuto un notevole porto marino.
Dopo la capitolazione dell'Italia nella II guerra mondiale Fiume, occupata dai Tedeschi fino al 3 maggio 1945, fu liberata dai reparti iugoslavi e con il Trattato di Parigi del 1947 assegnata alla Iugoslavia, di cui ha fatto parte fino al 1991, quando la Croazia ha dichiarato l'indipendenza da Belgrado.
Gran parte della popolazione italiana della città scelse allora la dolorosa via dell'esodo, e si sparpagliò in tutta l'Italia (soprattutto a Trieste, Venezia, Roma e Genova) e anche oltre oceano (Australia, Canada, Argentina, Uruguay). Tra le persone nate a Fiume che si sono distinte dopo l'esodo, ricordiamo il politico Leo Valiani, gli sportivi Abdon Pamich (marciatore), Ezio Loik e Giovanni Udovicich (calciatori), la regista Luciana d'Asnasch Veschi, la scrittrice Marisa Madieri.
Oggi la Comunità degli Italiani di Fiume comprende circa 7000 persone, ed ha sede nell'antico Palazzo Modello (un edificio monumentale che in origine era la sede del Circolo degli ufficiali della Marina austroungarica), a pochi passi dalla Torre Civica, uno dei simboli storici della città. Gli italiani rappresentano quasi il 5% della popolazione totale di Fiume.
La Comunità degli italiani di Fiume (CI di Fiume) è guidata dal dottor Alessandro Lekoviċ. A Fiume ha sede pure la casa editrice EDIT proprietaria del quotidiano in lingua italiana La Voce del Popolo, del quindicinale Panorama, del periodico per ragazzi "Arcobaleno" (ex Il Pioniere) e della rivista culturale Battana. L'EDIT pubblica, inoltre, i libri di testo destinate alle scuole croate e slovene presso le quali le lezioni si svolgono in lingua italiana e i libri di autori italiani residenti in Croazia e Slovenia. A Fiume esistono quattro scuole elementari (durano otto anni e sono obbligatorie) e una scuola media superiore "italiane", rispettivamente la SEI Dolac, la SEI San Nicolò (ex Mario Gennari), la SEI Gelsi, la SEI Belvedere e l'SMSI di Fiume (conosciuta da tutti in città con il nome "Liceo"). All'SMSI gli alunni possono scegliere quattro indirizzi di studio: ginnasio generale, ginnasio matematico, ginnasio turistico (tutti corsi quadriennali) o scuola commerciale (corso triennale). Presso le scuole "italiane" le lezioni di tutte le materie, ad eccezione della lingua croata in Croazia e della lingua slovena in Slovenia vengono svolte in lingua italiana. per comprendere meglio è sufficiente tenere presente che nell'ambito dell'insegnamento della lingua inglese le traduzioni vengono fatte dall'inglese all'italiano e viceversa dall'italiano all'inglese.
Una particolarità degli italiani autoctoni di Fiume, come nel resto dell'Istria e della Dalmazia, è l'avere cognomi che finiscono in "-ch", da pronunciarsi come una c dolce.
La città vecchia, fino al sec. XVIII cinta di mura, conserva una struttura urbana medievale (case alte e addossate in vie strette) anche se gli edifici sono tutti di epoca posteriore. Al sec. XVII risalgono il vecchio palazzo municipale e la chiesa di S. Vito (1638-42), ispirata alla chiesa della Salute di Venezia; al sec. XVIII la torre municipale, la chiesa di S. Girolamo, la parrocchiale, la chiesa ortodossa serba.
Nel sec. XVIII Fiume si sviluppò al di fuori delle mura, tra la città vecchia e il mare e verso la Fiumara, con piano regolare. L'ampliamento urbano continuò anche nell'Ottocento, specie sulle colline dietro la città e oltre la Fiumara, in forme eclettiche e con vie ampie e regolari.
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