Città (49.728 ab.) della Croazia meridionale, situata su una piccola penisola rocciosa della costa dalmata. Grazie alla mitezza del clima, alle bellezze naturali e soprattutto grazie ai suoi numerosi tesori artistici di epoca romanica e rinascimentale, Ragusa è stata, prima del conflitto che ha accompagnato l'indipendenza croata dalla ex Iugoslavia (1991), un'accogliente e frequentata stazione turistica.
La città, culla dell'arte, del teatro e della letteratura dalmati e sede di varie istituzioni culturali, basava la sua economia anche su alcune attività industriali e artigianali e sul commercio del porto. Naturalmente, però, tutte queste attività hanno subito gravi danni. Aeroporto. In croato, Dubrovnik.
Il più antico insediamento umano nel luogo dell'attuale Ragusa risale al sec. VII d. C., allorquando coloni greci di Epidauro si rifugiarono sulla penisoletta di Ragusium per sfuggire alle invasioni degli Avari (615) e degli Slavi.
Divenuta ben presto fiorente, la città fu assediata dagli Arabi nei sec. VIII e IX e fu poi a lungo contesa fra Bizantini, Normanni e Veneziani; Roberto il Guiscardo se ne impossessò dal 1081 al 1085 e i Veneziani, contro i quali a nulla valse l'alleanza di Ragusa con la Serbia, la annetterono ai propri domini nel 1205. Vi tennero un rappresentante del doge e le diedero degli Statuti repubblicani (1272) secondo i quali la città era governata da un Consiglio Maggiore e da uno Minore di nobili e da un magistrato eletto dal popolo. Tranne il breve periodo di dominio di Federico II (1232-36), Ragusa rimase ai Veneziani fino al 1358, divenendo uno dei principali empori commerciali fra l'Europa occidentale e i Balcani.
Nel sec. XVI, in cambio del pagamento di un tributo, ottenne dagli Ottomani il riconoscimento della propria indipendenza e solo nel 1716 i Ragusani cedettero parte del proprio territorio ai Turchi in cambio di più ampie concessioni. Il 6 aprile 1667 un violento terremoto distrusse quasi completamente la città, segnandone la definitiva decadenza. Nel 1806 il maresciallo napoleonico Marmont la occupò e assunse il titolo di duca di Ragusa; nel 1809 tutto il territorio dell'antica repubblica fu annesso alle Province Illiriche.
Il 28 gennaio 1814 gli Austriaci la occuparono e se ne aggiudicarono il possesso nel Congresso di Vienna (1815). Nel 1918 la città entrò a far parte della Iugoslavia; durante la seconda guerra mondiale fu occupata dai Tedeschi dal 17 aprile 1941 al 18 ottobre 1944. È stata danneggiata nel 1991, quando, durante la sanguinosa guerra civile seguita all'indipendenza della Croazia, i bombardamenti dell'artiglieria serba ne hanno gravemente minacciato il ricco patrimonio monumentale.
Il nucleo più antico della città, cinto dalle mura innalzate nel sec. XIII, ha aspetto barocco, data la quasi totale ricostruzione in seguito al terremoto del 1667. Sussistono tuttavia importanti testimonianze gotiche, quali le chiese di S. Francesco e di S. Domenico, quest'ultima con un bel chiostro e dipinti di Vasari e di scuola veneta. Al sec. XIV risale anche il palazzo del Rettore, cui Michelozzo aggiunse un portico rinascimentale. La cattedrale, ricostruita in stile barocco nel 1671-1713, conserva un trittico fiammingo (sec. XV), opere di Tiziano e un ricco tesoro. Notevoli esempi di barocco sono anche la chiesa di S. Biagio e quella dei Gesuiti, costruita su progetto di A. Pozzo.
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