Città (31.740 ab. nel 1999) della Svizzera, capitale del cantone omonimo, 40 km a W di Berna, a 438 m sulla sponda nordoccidentale del lago di Neuchâtel. Situata ai piedi del versante sudorientale del Giura, sulla ferrovia Berna-Digione, è un attivo centro turistico, commerciale (vini) e industriale, con stabilimenti alimentari, meccanici di precisione (orologi) e della carta. Neuchâtel è inoltre un famoso centro culturale, sede di un'università, di un conservatorio, di numerosi istituti superiori e di un museo etnografico. In tedesco, Neuenburg.
I primi documenti riferibili alla località di Neuchâtel (Novum Castellum) risalgono ai primi decenni del sec. XI. Un conte di “Novo Castro” è indicato in un diploma dell'imperatore Enrico V (1125). Solo però verso la fine del sec. XII si può parlare di un borgo di Neuchâtel. La contea di Neuchâtel, nell'ambito della quale gli abitanti del borgo ottennero le prime franchigie nel 1214, gravitava nell'orbita della Borgogna. Ma già verso la fine del sec. XIII furono allacciati i primi trattati di alleanza verso la Svizzera.
Alla fine del sec. XIV, estintasi la famiglia dei conti di Neuchâtel, la città e il territorio furono ereditati dai signori di Baden in Brisgovia. Un ulteriore trasferimento ereditario pose Neuchâtel sotto la signoria dei duchi d'Orléans-Longueville nel 1504, riportando la città nella sfera di influenza francese. Nel 1514, durante la guerra franco-svizzera, i cantoni svizzeri si impossessarono della contea e Neuchâtel fu per 15 anni baliaggio comune dei dodici cantoni, i quali nel 1529 la restituirono alla duchessa di Orléans. Nel 1643 Enrico II di Longueville ottenne per il territorio di Neuchâtel il titolo di principe. Il principato di Neuchâtel fu ereditato nel 1707 dal re di Prussia. Nel 1806 il principato fu annesso alla Francia; la Restaurazione permise al regno di Prussia di ricuperare la sovranità sul principato, il quale fu contemporaneamente ammesso nella Confederazione svizzera.
Si determinò così una contraddittoria situazione giuridica e politica che originò uno dei maggiori problemi di politica estera della Svizzera nel sec. XIX. Nel 1831 si verificò nel principato un'insurrezione repubblicana. Il confronto tra repubblicani e monarchici traduceva il conflitto esistente tra gli abitanti del contado e la borghesia cittadina dominatrice sul Paese. La rivoluzione del 1848, iniziatasi nel contado, portò alla proclamazione della Repubblica, che poté consolidarsi solo nel 1852. Un colpo di Stato monarchico nel 1856 determinò l'intervento svizzero che ristabilì il governo repubblicano. Ne seguì la rottura delle relazioni diplomatiche tra Prussia e Svizzera. La grave crisi si risolse nel giugno del 1857 con la rinuncia da parte della Prussia alla sovranità su Neuchâtel.
Il nucleo originario della città si formò intorno al colle su cui sorgono il castello (sec. XII, restaurato) e la collegiata (sec. XII), che conserva della primitiva costruzione romanica il coro triabsidato, mentre il transetto, le navate e la facciata occidentale, con una delle due torri, sono del primo gotico con influenze borgognone; all'interno si trova il cenotafio dei conti di Neuenburg (1372) con statue policrome. La città conserva un gran numero di palazzi rinascimentali (Maison des Halles, di L. Perroud, 1569-75), barocchi e rococò (palazzo Dupeyron, di E. Ritter; Antico Ospedale, 1764-71). Il palazzo comunale, neoclassico, è di P. A. Paris. Il Musée des Beaux-Arts conserva dipinti svizzeri del Sette-Ottocento e notevoli raccolte di oggetti d'arte applicata (orologi, incisioni, medaglie), di cui Neuchâtel fu importante centro di produzione nei sec. XVIII e XIX.
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